La pratica skin to skin :il primo magico contatto tra mamma e neonato

Articolo pubblicato sulla rivista Bergamo Salute, Gennaio/Febbraio 2024 a cura di

DOTT.SSA MONICA VITALI
Ostetrica-Osteopata; Consulente Sessuale; Centro Italiano Pavimento Pelvico ® Bergamo

DOTT.SSA CRISTINA ZANARDI
Ostetrica e Consulente Sessuale; Centro Italiano Pavimento Pelvico ®Bergamo


Il contatto “pelle a pelle” è il momento della conoscenza fisica tra mamma e bambino, finora limitata ai pensieri, alle emozioni ed alla pancia che cresce.

Gli inglesi utilizzano il termine “uninterrupted skin to skin” come a dire non disturbiamoli, continuiamo a tenerli uniti dopo la nascita. È una pratica che consiste nel posizionare il bambino appena nato sul corpo della madre.

In cosa consiste la pratica "skin to skin"?

Dopo la nascita il neonato viene asciugato accuratamente con un delicato tamponamento della cute con teli caldi e asciutti, poi gli si copre il capo con il cappellino e la schiena con una copertina e viene messo a pancia in giù a contatto diretto con l’addome della madre che si trova in posizione semisdraiata, senza vestiti che li separino.

Così facendo il neonato, attraverso i cinque sensi, riconosce la mamma, percepisce la sua pelle, il suo odore, il suo respiro, riconosce il suono della sua voce ed improvvisamente la fatica della nascita viene superata. Il battito cardiaco si stabilizza, il suo respiro si regolarizza, smette di piangere, si riscalda e lentamente inizia a scalare il ventre materno alla ricerca del seno. Questo fenomeno è conosciuto come Breast Crawling ed è raccomandato da UNICEF, OMS, WABA.

Se questo momento viene protetto da possibili interruzioni, il neonato raggiunge il seno materno per la prima poppata, avviando cosi precocemente l’allattamento al seno che può prevenire il 22% delle morti di bambini di età inferiore ad un mese nei paesi in via di sviluppo.

I benefici per la mamma e il bambino

Il contatto pelle a pelle porta numerosi benefici per mamma e bambino, tanto da essere diventata una pratica promossa da numerose linee guida che ne raccomandano fortemente l’utilizzo in ogni punto nascita. Amit Sharma 2016 ha dimostrato da uno studio come il contatto pelle a pelle incrementi il tasso di allattamento esclusivo al seno a 6 mesi dal parto.

I benefici diffusamente riconosciuti di un precoce “skin to skin” includono l’avvio di un allattamento duraturo, il consolidamento del legame tra i genitori e il loro bambino (bonding), il miglioramento della stabilità cardio-respiratoria, metabolica e termica del neonato, infatti, tra le braccia della mamma si osserva una riduzione del pianto e dello stress neonatale con una conseguente ottimizzazione di tutti quei processi fisiologici che costituiscono un buon adattamento alla vita extrauterina.

I benefici per il bambino non si limitano all’immediato periodo post natale, infatti, il contatto con la pelle della madre permette una fondamentale colonizzazione batterica che garantirà al bambino un imprinting e una protezione immunologica destinata a durare per sempre, la regolarizzazione della sua temperatura corporea, il controllo della frequenza cardiaca, la stabilizzazione dei livelli di glucosio nel sangue. Indicatori molto importanti per il benessere del nascituro.

I benefici materni interessano il ruolo di un ormone fondamentale: l’ossitocina. Il contatto pelle a pelle, il massaggio del seno da parte delle mani del neonato generano infatti dei picchi elevati di questo ormone che, oltre a garantire il successo dell’allattamento al seno, riduce e previene le emorragie del post partum, aumenta la sensazione di benessere e riduce il rischio di depressione post partum.

Quando è meglio utilizzato?

Alla luce dell’importanza e dei vantaggi dello skin to skin si intuisce facilmente come questa pratica dovrebbe essere estesa a qualunque setting birth,  infatti, l’Organizzazione mondiale della Sanità nelle sue linee guida “WHO recommendations intrapartum care for a positive childbirth experience”, raccomanda di estendere la pratica anche dopo l’esecuzione di un taglio cesareo.

Il contatto pelle a pelle dopo un TC, oltre a garantire tutti i benefici sopra elencati, permette alla mamma di fare fin da subito conoscenza con il suo bambino.

E’ stato inoltre dimostrato che il contatto pelle a pelle diminuisce la percezione del dolore.

La pratica skin to skin può essere effettuata anche dai padri?

Qualora le condizioni della mamma non garantissero la possibilità di effettuare lo skin to skin è possibile proporlo al papà esattamente con le stesse modalità modificando così i livelli di cortisolo e testosterone influenzandone la paternità.

La paternità è una condizione multidisciplinare che non abbraccia solo l’atto sessuale e la procreazione, ma coinvolge pure fattori sociali culturali e ormonali. In risposta all’interazione con il neonato è predittivo per un maggior coinvolgimento nell’assistenza neonatale, anche nei mesi successivi dopo la nascita.

 

 

In conclusione a queste evidenze possiamo dire che per un neonato trovarsi a contatto con la pelle della madre e/o del padre è il modo migliore per abituarsi alla vita al di fuori dell’utero e fornisce effetti benefici a breve e lungo termine.

Non è quindi solo un bel modo per venire accolti dal mondo, è un aiuto al benessere del neonato e un investimento di salute per tutti. Per la nuova famiglia lo skin to skin con il proprio bambino è un’esperienza unica e irripetibile, che va protetta e preservata.

“E’ attraverso la pelle che diventiamo esseri in grado di amare” Ashley Montagu, antropologo e saggista inglese e per questo niente vieta di continuare a tenere abbracciato a sè una volta rientrati a  casa.

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